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IL MAESTRO MIN Burned

IL MAESTRO MIN

IL MAESTRO MIN

Ho incontrato il Maestro Min nel 2007 in uno dei miei tanti viaggi in Cina per studiare e praticare la MTC e continuare i miei allenamenti nel kung fu.
Ormai ero un praticante di arti marziali da moltissimi anni (praticamente da tutta la vita - dall’età di 14 anni).

Il Maestro Min mi era stato indicato dal mio professore di Medicina Tradizionale Cinese dell’ospedale di Pechino; l’incontro con il Maestro è stato straordinario, avevamo preso accordo di vederci di fronte al portone di ingresso dell’università di Medicina Tradizionale Cinese di Pechino.
Voi non potete immaginarvi la quantità di persone, passanti, vecchi, commercianti, che girano o stazionano di fronte all’entrata dell’università di Medicina Tradizionale Cinese.
Sinceramente avevo qualche indicazione per riconoscerlo ma all’inizio ero molto scoraggiato in mezzo a tutta quella folla.

L’appuntamento era per le 11:30 del mattino e giusto a quell’ora non so come, in mezzo a migliaia e migliaia di persone vedo in un angolo un uomo dritto come una spada, tutto vestito di nero, con i capelli neri, con lo sguardo basso e con uno strano zainetto che sembrava uno di quegli zaini che servono per portare le canne da pesca, un po’ allungati.
Osservo un po’ il personaggio e poi sento dentro di me: “E' lui! avvicinati e chiedigli nel tuo schifoso cinese se è lui il Maestro Min”; mi avvicino, lo guardo negli occhi lui mi guarda e mi dice con il pensiero: “Dai andiamo, il posto per allenarci è lì dietro”.
Stupito seguo questa forma (non proprio umana) che non aveva età, perché era velocissimo, elegante, morbido, attento a tutto, estremamente gentile ma allo stesso tempo molto, ripeto molto misterioso.

Arriviamo nel luogo dell’allenamento (che voi potete vedere nei video) che poi era parte del campus universitario; e lui mi dice solo queste 3 cose: “Conosco tanti stili, anzi forse troppi, conosco tante forme di alchimia interiore, anche troppe, conosco molte forme di combattimento da strada che però per me sono inutili; ma tu in questo momento sei veramente speciale per me e ti voglio insegnare la sequenza del kung fu più bella che conosco.
Questa sequenza è di spada ma per noi taoisti la spada rappresenta il culmine dello shen, cioè il massimo della spiritualità; questa è la spada della mia famiglia e visto che noi ci alleneremo solo per pochi mesi anche se tutti i giorni e più ore al giorno, ti voglio insegnare tutto di questa meravigliosa sequenza, perché tu possa essere felice, in salute e capace di poter insegnare ad altri.
Voi potete immaginare come mi sentivo dopo questa breve introduzione.
Da quel giorno a Pechino dopo 8 ore di lavoro in ospedale (si iniziava alle 5 del mattino) mi sono allenato con il Maestro Min per circa 3 mesi.

Il suo allenamento era più o meno così: pochissimo riscaldamento (perché lui diceva: “Perché tanto tu sei forte”), tecniche fondamentali a mani libere, qualche calcio, tecniche di respirazione e Qi gong; poi la sequenza di spada.
Questo Tao lu (sequenza) era abbastanza difficile ma non tanto nella sua esecuzione ma nella comprensione dell’uso della forza appropriata.

Il Maestro mi diceva che la spada era divisa in 3 sezioni, il manico erano tutte quelle cose di noi che non potevamo vedere e che qualche volta ci aiutavano ma la maggior parte delle volte ci davano fastidio (subconscio); la parte iniziale della lama (quella più vicino alla elsa, quindi in basso) era il bambino che è in noi e che in un certo qual modo non vuole mai crescere; la parte centrale della spada era l’essere adulto capace di amare e di orientarsi nella realtà, la parte finale della spada, la punta era l’essere illuminato che aveva trasceso tutto che non gli importava più di vita e morte e rimaneva stabile nell’amore più grande.
Ma la cosa strana infatti è stata una domanda che io ho fatto al Maestro: “Ma se la punta è quella che uccide, come può essere che rappresenta l’aspetto più illuminato dell’uomo che è l’amore?”.
Lui con dolcezza mi rispose: “Vedi proprio laddove c’è la morte c’è l’inizio della vita perché la tua spada non uccide i corpi fisici, non uccide i demoni, non uccide quello che tu percepisci come male ma uccide e spezza in 2 la concezione che tu hai di te stesso cioè di essere una entità separata dagli altri e quindi non nell’amore.”

Per concludere vi racconto questi 2 aneddoti meravigliosi di questo grande Maestro: dopo tanti mesi di allenamento io chiesi al Maestro se potevo filmare la sequenza perché se no non avrei potuto allenarla da solo in Italia; premetto che questi insegnanti non amano essere filmati.
Davanti alla mia domanda il Maestro mi stupì di nuovo e disse: “Vedi oggi non c’è sole e poi io sono vestito male, le condizioni in generale non sono favorevoli, però tra 3 giorni in quell’angolo là ci sarà un sole bellissimo ed io per quel giorno indosserò il mio kimono più bello per te e tu potrai filmare tutta la sequenza con tutte le applicazioni”.

Il secondo aneddoto, forse il più bello è quello che segue:
Il giorno prima di partire ero molto triste perché sapevo che avrei dovuto lasciare il Maestro Min, forse per sempre, avevo l’aereo il giorno dopo e non sapevo veramente come salutare e come ringraziare, e come non dimenticarmi di questo grandissimo Essere.
Allora triste, con lo sguardo verso il basso, mi avvicino a lui e gli dico: “Maestro domani non ci vediamo più, domani sono sull’aereo e parto per l’Italia” “No! Noi ci vediamo domani come sempre!” “No Maestro domani mattina sono sull’aereoplano per l’Italia e non ci vedremo mai più” “Ma guarda che ti stai sbagliando, noi ci vedremo sempre”; allora io non capivo più nulla e non sapevo cosa fare, il mio cuore era gonfio di dolore ed ero pieno di lacrime, spinto così dall’impulso lascio a terra la spada e lo abbraccio forte, in quel momento piango; lui mi dice “Min tian che (ci vediamo domani) tutte le volte che tu farai l’albero (meditazione in piedi), qui, a Milano, ovunque, io sarò sempre lì con te, ricordalo sempre”.

Non sapevo cosa dire, ero un bagno di lacrime e di commozione, il Maestro era sereno e per lui tutto era perfetto.
Oggi la mia pratica dell’albero è quotidiana (meditazione in piedi) e tutte le volte che apro gli occhi interiori (gli occhi sono chiusi ma guardano dentro) vedo gli occhi del Maestro Min che mi guardano con dolcezza e mi guidano nella pratica.

Grazie Maestro Min.
Prometto di cercarla e di allenarmi ancora con lei.
Grazie per la condivisione.

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