I CHING. GLI OTTO TRIGRAMMI DI BASE
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GLI OTTO TRIGRAMMI DI BASE
I trigrammi del pa kua partono sempre dallo studio dello yin e dello yang, che anticamente venivano rappresentati dai nodi di una corda: il nodo grosso corrispondeva allo yang, mentre quello piccolo allo yin; infatti questa rappresentazione la troviamo nelle antiche tavole del Ho t’u (diagramma del fiume giallo) e del Lo shu (scritto del fiume Lo).
I trigrammi sono stati ricavati dallo studio della natura, secondo il principio di analogia e similitudine con ciò che era simile nel mondo osservato.
E’ importante sottolineare che ad ogni trigramma corrisponde un numero specifico, è quindi chiaro che gli antichi cinesi rappresentavano l’ordinamento dell’universo tramite la numerologia. Il numero è molto preciso e permette il calcolo analogico su più livelli.
Gli otto trigrammi rappresentano delle immagini del mondo fenomenico che mutano sempre; sono dei segni che indicano continue fasi di mutamento.
Quindi si può dire che il significato più profondo dei trigrammi è proprio quello di rappresentare le tendenze motorie degli eventi naturali.
Sappiamo molto bene che il perno fondamentale di tutto il testo è lo studio e la spiegazione dell’eterna legge operante in ogni mutamento.
I trigrammi di base sono otto perchè nel mondo manifesto ogni realtà segue un percorso di quattro fasi : nascita - crescita - decadenza - morte; il quattro, numero pari, riguarda il mondo della dualità, ma non dobbiamo dimenticare che ogni fase ha un suo aspetto iniziale ed uno terminale, vive la polarità yin-yang, quindi in realtà questi processi di trasformazione non sono solo quattro, bensì otto .
Lo yin e lo yang venivano rappresentati anche da 2 stanghette separate
- - (yin yao), quindi principio femminile e anche utero e poi da una linea intera --- (yang yao) principio maschile e pene; ma la miglior rappresentazione dei due principi della polarità e anche quella più antica è quella del sole e della luna: nell’ideogramma troviamo il disegno di una montagna illuminata dal sole (yang) come anche ogni oggetto illuminato dalla luce solare; e poi sempre una montagna illuminata dalla luna (yin).
Quindi abbiamo sempre come punto di partenza lo studio e l’osservazione dei fenomeni naturali.
Gli ideogrammi esprimono immagini della realtà con anche dei suoni precisi.
Il nucleo dell’ I Ching è il simbolo e il significato del Tai Ji, che rappresenta il funzionamento preciso dell’universo.
Vediamo un po’ meglio la sequenza fenomenologica:
A) WU JI :
All’inizio di tutto c’è il vuoto, il nulla , la vacuità, la potenzialità di tutto ciò che esiste.
E’ una dimensione che non si vede, non si tocca, ma si sente; è pura energia non concentrata (Qi puro).
E’ un aspetto della realtà che è sempre esistito e non è mai stato creato.
Questo aspetto della realtà trascendente viene spesso rappresentato da un cerchio vuoto, ma comunque è un modo errato di rappresentare qualcosa che non può essere descritto ma solo sperimentato.
B) TAI JI :
Il nulla ha una energia vorticosa che nel suo movimento crea dei punti di alta concentrazione energetica, da qui la formazione della materia e quindi della polarità del Tai Ji (yin- yang).
Il Tai Ji ci dà uno schema interpretativo della realtà fenomenologica applicabile a più campi: dalla medicina all’astrologia, alla matematica, alla fisica, alla spiritualità.
Il Tai Ji esprime una forza rotatoria con un movimento su se stesso in senso circolare proprio come un vortice. Al centro di questa immagine troviamo infiniti Tai Ji, che si concentrano nel movimento all’infinito e che si espandono all’infinito.
Il numero del Tai Ji è uno : perchè è dal suo movimento che poi si genera tutto.
Con il suo movimento il Tai Ji produce la delimitazione dello yin e dello yang.
Ma prima del Tai Ji c’è il nulla, ma in questo nulla c’è sempre una forza in movimento; come nascono le nuvole: le particelle di idrogeno si concentrano e formano la nuvola; è proprio il movimento delle particelle che crea la nuvola; questo è il Tai Ji , è la condensazione del vuoto che trova la forma.
Nella nuvola abbiamo un aspetto aereo yang e un altro più materiale yin che è l’acqua della pioggia; la sua polarità la manifesta con la potenza del fulmine.
Tutto questo è il Tai Ji.
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DIVINITA’:
E’ sempre l’universo, è il mutamento incalcolabile, solo con l’innalzamento personale (qi gong) comprendiamo la natura e quindi Dio; è la comunicazione del cielo che insegna le regole della vita, i meccanismi celesti.
Quando parliamo di cielo (Tian) parliamo dell’universo; Dio viene chiamato anche il misterioso.
I trigrammi ci parlano della triade fondamentale del pensiero cinese: cielo, uomo terra ( partendo dal basso troviamo la terra ); ma non solo, queste tre linee ci spiegano le regole fondamentali di questa triade universale:
La regola del cielo è lo yin e lo yang.
La regola della terra è il duro e il morbido ( proprio come la sua consistenza: terra - roccia ).
La regola dell’uomo è la moralità che in un certo senso è rigida
( deve essere rispettata da tutti - yin ) e l’amore che è un po’ più morbido, flessibile, yang.
LA STRUTTURA INTERNA DELL’ I CHING E’ COSI’ COMPOSTA:
A) WU - JI ( vuoto supremo )
B) TAI - JI ( yin - yang )
C) BA - GUA: trigrammi dei due cieli: XIAN TIAN (anteriore); HOU TIAN (posteriore)
D) WU - XING: legge dei cinque elementi
E) GAN - ZHI: leggi del cielo (TIAN: 10); leggi della terra (DI’: 12).
Dragonero
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