ERBA D’ORZO
(Fonte: flickr.com - autore Dag Endresen - opera Barley (Hordeum vulgare L.) at Alnarp - con licenza Creative Commons)
ERBA D’ORZO
DENOMINAZIONE BOTANICA: Hordeum vulgare
L’orzo è tra le specie del genere Hordeum, da cui si ricava l'orzo alimentare da cui dipende una considerevole parte dell'alimentazione mondiale.
L’area di origine delle forme ancestrali può essere individuata nel Vicino Oriente, tra Israele, Giordania, Siria e nella parte sud dell’Anatolia. Secondo altre fonti invece, l’ancestrale selvatico è originario del Tibet, coltivato ad un altitudine di circa 4000 m. Tutt’ora in Etiopia e in Tibet si trovano molte specie spontanee. Le forme a cariosside nuda, che perdono facilmente le glumette a maturazione, sembrano invece essere originarie della Cina.
Le testimonianze più antiche di coltivazione risalgono al 10.500 a.C., nel Neolitico. Sicuramente era coltivato in Mesopotamia nel 7.000 a.C. mentre nel 5000 a.C. l’orzo era diffuso in Europa centrale e in Egitto, dove era simbolo di virilità e ritenuto "dono sacro degli dei". Intorno al 1000 a.C. aveva raggiunto la Corea. Fino al XV secolo era tra i cerali più diffusi per la panificazione.
CARATTERISTICHE DELLA PIANTA:
L'orzo è una pianta erbacea annuale, che a maturità può raggiungere un'altezza di 60-120 cm, a seconda delle coltivazioni.
L’apparato radicale è fascicolato, formato da radici seminali (radici primarie) che si sviluppano alla germinazione del seme e radici avventizie derivanti dai culmi di accestimento che si formano dalla base del fusto nella zona detta corona. In terreni idonei può raggiungere, nella pianta adulta, la profondità di 2 metri.
Il culmo è cilindrico, suddiviso in 5-8 internodi cavi, separati da setti trasversali ai nodi. Gli internodi basali sono generalmente più corti. Grazie all’accestimento da ogni culmo si originano, mediamente, 2-3 culmi secondari, numero che può aumentare se si innalza la spaziatura alla semina, riducendo così il numero di piante a metro quadrato.
Le foglie, disposte in modo alterno sul culmo, prendono origine dai nodi, e sono costituite da guaina (avvolgente il culmo), lamina, ligula poco appariscente ed auricole più lunghe rispetto ad altri cereali microtermi. L’angolo di inserzione della foglia sul culmo è tipico per ogni varietà. La foglia terminale detta foglia “a bandiera” è la più piccola e avvolge la spiga in formazione nella fase di botticella. La pagina inferiore della lamina fogliare è liscia, mentre in quella superiore sono presenti scanalature in cui sono presenti cellule epidermiche igroscopiche.
L'infiorescenza è una spiga composta caratterizzata da rachide breve, a zig-zag, ai cui nodi (in numero variabile da 10 a 30) sono inseriti tre spighette uniflore. Tali spighette sono formate da glume sterili, ridotte a semplici formazioni pelose, che racchiudono al loro interno i fiori protetti da piccole brattee fertili: lemma (glumetta inferiore) e palea (glumetta superiore). La lemma avvolge la palea ed entrambe alla maturazione aderiscono alle cariossidi (frutto vestito), ad eccezione delle varietà dette a cariosside nuda. Nelle forme esastiche i tre fiori sono tutti fertili, quindi le spighe presenteranno tre file di cariossidi, mentre nei distici è fertile solo il fiore centrale per cui le spighe avranno solo due file di cariossidi. Le lunghe setole caratteristiche di questa specie (dette reste o ariste) prendono origine dalla nervatura mediana della lemma.
Il fiore, ermafrodita, è formato da tre stami e due stimmi pelosi; sono presenti anche due lodicole. L'impollinazione è anemofila. Il frutto è una cariosside con pericarpo aderente al seme e un solco ventrale che può essere più o meno marcato a seconda delle varietà. Il colore è generalmente giallognolo anche se alcune cultivar presentano cariossidi biancastre o addirittura rossastre o nere. Le dimensioni sono variabili da 8 a 12 mm in lunghezza e 3- 4mm in larghezza, il peso di 1000 semi “vestiti” varia da 25 a 55 g (mediamente 45 – 50 g nei distici e 35 - 45 g nei polistici). Nelle cultivar distiche le cariossidi hanno dimensioni superiori nella parte centrale della spiga, mentre nelle polistiche le due file centrali sono simmetriche ed uniformi tra loro, mentre le cariossidi delle file laterali sono più piccole anche del 20%.
Ambiente: l’orzo presenta una buona resistenza alla siccità e può sopportare temperature di 38 °C se l’umidità ambientale non è troppo elevata. Più problematiche sono le condizioni caldo-umide che favoriscono varie malattie fungine. Per quanto riguarda l’altitudine può essere coltivato dal livello del mare fino ai 4500 m delle Ande o dell’Himalaya; alle alte latitudini riesce a maturare nelle brevi estati di quelle zone. Resiste molto bene alla salinità del suolo garantendo una buona produzione anche a 8 – 10 mS cm e tollera il freddo (nel periodo invernale, con una coltre nevosa che protegge da deleteri sbalzi termici, può sopportare anche temperature di –20 °C). Germina ad una temperatura minima di 5 °C, la temperatura ottimale per la crescita è di 15°C, mentre 17 – 18 °C sono idonei per la fioritura. Con temperature primaverili superiori ai 20 °C e in assenza di precipitazioni si osserva un significativo accorciamento del ciclo colturale.
L’accestimento è favorito da temperature basse e fotoperiodo breve. I terreni più adatti risultano essere quelli di medio impasto, ben drenati, con pH compreso tra 7 e 8. È preferibile che i terreni siano ben dotati in fosforo e potassio, mentre un eccesso di azoto favorisce una produzione eccessiva di paglia a scapito della granella e favorisce l’allettamento. L’azione concomitante di carenza idrica e vento caldo secco provocano il fenomeno della “stretta“ con cariossidi piccole e striminzite. L’eccesso idrico è altrettanto pericoloso: provoca asfissia radicale ed eccessivo sviluppo della vegetazione con rischi maggiori di allettamento.
COSTITUENTI PRINCIPALI:
L’orzo contiene tutti i nutrienti necessari al corpo umano (eccezion fatta per la vitamina D); questa combinazione di nutrienti fa dell'erba d'orzo un "alimento straordinariamente potente".
L'erba d'orzo è una verdura verde biologica di prima qualità che con¬tiene betacarotene (vitamina A), calcio, potassio, clorofilla, fibra e ferro in forma concentrata; è anche una buona fonte di proteine facilmente assimilabi¬li dall'organismo, nonché di vitamina C, vitamina B12, acido folico, vitamina B6 (piridossina) e molti altri oligoelementi. Il fatto importante è che i singoli componenti dell'erba d'orzo agiscono in modo sinergico all'interno dell'organismo: si tratta di una combinazione concentrata di nutrienti, presenti in tutte le verdure di colore verde scuro di buona qualità, che agiscono con-giuntamente per il benessere del corpo nella sua totalità, sostengono le funzioni interconnesse dei nostri sistemi vitali e dei processi fisiologici.
Inoltre sono presenti antiossidanti come il S.O.D ( superossido dismutase), il flavonoide 2-O-GIV (considerato uno tra i più potenti antiossidanti) e acidi grassi essenziali Omega 3 e omega 6.
Per le sue proprietà olistiche è stato definito “il latte di madre natura”.
L'erba d’orzo è fra tutte le erbe di cereali la più ricca di micronutrienti. Negli anni ‘60 il Dr. Hagiwara portò avanti un’analisi comparata di elementi presenti in 150 piante verdi di cereali e trovò che l'erba di orzo conteneva il complesso di elementi più equilibrato.
TOLLERANZA:
Il succo d'erba d'orzo, sia quello appena spremuto sia la polvere sciolta in un liquido, non provoca problemi di stomaco (a differenza dell’erba di grano); questo probabilmente perché, essendo alcalina, l'erba d'orzo neutralizza l'eccesso di acido gastrico. E’ un prodotto completamente naturale e vegetale; non ha nessun effetto collaterale e non dà origine a nessuna interazione con farmaci o altre sostanze
FUNZIONI NELL’ORGANISMO:
• Antiossidante e anti arterosclerosi
Gli antiossidanti che contiene prevengono l’ossidazione dei lipidi nelle cellule, ostacolando così l’invecchiamento precoce e i sintomi della degenerazione; è quindi una difesa contro il processo d’invecchiamento del corpo. Inoltre gli antiossidanti neutralizzano i radicali liberi, riducendo così i danni cellulari da loro causati.
L'arterosclerosi è un blocco progressivo delle arterie causato dall'accumulo di lipidi ossidati (specialmente dagli esteri del colesterolo) all'interno delle pareti arteriose; durante il processo si formano l'acetaldeide e il malonaldeide. Il flavonoide 2-O-GIV è efficace nel prevenire l'ossidazione dei lipidi del sangue e la conseguente formazione dell'acetaldeide nel plasma sanguigno; in sinergia con l'anti-ossidante vitamina C previene la formazione della malonaldeide.
Tra l’altro, grazie alla hexacosanoicalina contenuta, diminuisce la capacità intestinale di assorbire il colesterolo soprattutto nel caso di lipoproteine a bassa densità.
• Energetico
La produzione e l'uso della ATP dipende, oltre che dalla fonte di glucosio, anche dall’utilizzo di vitamine, minerali ed enzimi. Il succo di erba di orzo contiene un elevato numero e varietà di questi fattori nutritivi (il succo di erba di orzo è di natura alcalino e quando è sciolto in acqua o succo diventa una bevanda elettrolitica ricca in minerali, fornendo così 50 minerali da una fonte naturale, inclusi calcio, magnesio, potassio, sodio, ferro e molti minerali in traccia). Contiene quindi molti dei nutrienti necessari alla produzione e all'utilizzo di ATP e potrebbe risultare utile per fornire energia duratura, senza interferire con il sonno o senza aumentare l'attività nervosa come in genere fanno le sostanze stimolanti.
Quando nel corpo il contenuto di potassio è troppo basso, l'organismo rallenta i movimenti muscolari e i processi mentali al fine di evitare un'ulteriore perdita di questo minerale, di con-seguenza ci sentiamo stanchi e assonnati; l’alto contenuto di potassio nell’erba d’orzo favorisce una veloce ripresa energetica e un incremento della resistenza fisica.
Anche il magnesio, che è un minerale presente in alta percentuale nella clorofilla, aiuta a sopportare la fatica.
• Disintossicante
La clorofilla e gli enzimi impediscono l’accumulo e favoriscono l’eliminazione delle sostanze inquinanti delle tossine (quali i metalli pesanti come mercurio e piombo).
In particolare poi è stata dimostrata la capacità di degradare alcuni additivi alimentari chimici sintetici come l'acido sorbico e il BHT, un’ampia gamma di pesticidi organofosforici inclusi malatione, cloropirifos, gutione, diazinone, metidatione e paratione, e varie tossine quali superossidodismutase, citocromo ossidase, perossidase, catalase, ossidase degli acidi grassi e transidrogenase.
Attenzione: l'estratto di erba d'orzo diminuisce la propria capacità di degradare tossine quando viene scaldato a 120°C, perchè gli enzimi contenuti si inattivano col calore.
• Antinfiammatoria
Il succo di erba d’orzo contiene sostanze antiflogistiche, tra cui il superossido-dismutase (SOD) e la clorofilla, che possono essere d’aiuto nella prevenzione o miglioramento di infiammazioni croniche come l'artrite, l'aterosclerosi, la pancreatite, infiammazioni dell'apparato digerente e urinario, e infiammazioni cutanee-dermatiti. Il decotto utilizzato sotto forma di gargarismi e le caramelle d’orzo aiutano nei casi di infiammazioni della cavità orale. Il decotto viene usato anche per impacchi sugli occhi arrossati.
• Contro l’ulcera gastrica
L'elemento principale dell'estratto d'orzo sono le foglioline ricche di clorofilla, proteine, vitamine, e sali minerali; esse sono capaci di combattere l'ulcera gastrica cronica, proteggere le pareti dell'intestino e la carenza di pepsina. La clorofilla può accelerare il processo di crescita di nuovi tessuti nel caso di ulcera.
L’aspetto alcalino dell’erba d’orzo tende anche a riequilibrare la componente acida del nostro organismo (facilita l’equilibrio del pH).
• Contro la Candida
La micosi (malattia indotta da funghi) in una delle forme più diffuse è provocata da Candida Albicans. Con le sue tos-sine metaboliche, il fungo danneggia e indebolisce l'organismo.
Esiste il rischio che la micosi si diffonda dall'intestino, dove si sviluppa inizial-mente, agli organi interni e al cervello. La micosi è alimentata da tutti gli alimenti dolci, contenenti zucchero (il glucosio in esso con¬tenuto rappresenta "l'alimento ideale per i funghi intestinali").
Si riferiscono numerosi casi di pazienti affetti da Candida liberati dai funghi nel giro di poco tempo dall’inizio della terapia grazie all’erba d’orzo in polvere.
• Lassativo
Riassumendo: ha azione su:
Energia: 9
Degenerazione cellulare e radicali liberi: 6
Arterosclerosi: 5
Disintossicante: 4
Antinfiammatorio: 6
Ulcera gastrica: 7
Candida: 5
Lassativo: 2
Dragonero
Le informazioni qui riportate hanno un fine divulgativo e non intendono sostituirsi ad eventuali diagnosi o terapie di competenza medica. Se il lettore procede con l’autoterapia, autosomministrandosi uno o più rimedi nel blog qui descritti, l’autore declina ogni responsabilità di tale atto, perché prima della somministrazione di tali rimedi (anche se naturali) ci vuole sempre il parere di un medico o di un esperto qualificato del settore.
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