LE QUATTRO NOBILI VERITA’
PRIMA NOBILE VERITA’: il dolore
Nascita, vecchiaia, malattia, morte; sono tutte cause di sofferenza; come anche stare vicino a qualcosa o qualcuno che ci procura dolore . Ma anche lasciare, abbandonare qualcosa o qualcuno che amiamo procura dolore. In breve il dolore nasce dai 5 aggregati dell’attaccamento che sono: corpo, sensazioni, percezioni, emozioni, stati di coscienza (Khandha).
Ogni cosa anche la più piacevole ha una durata limitata nel tempo e quindi genera sofferenza . Tutte le nostre azioni di corpo, parola e mente sono sempre il tentativo di andare oltre la sofferenza; ma così nasce una grande insoddisfazione quando vediamo che i nostri tentativi creano degli effetti impermanenti.
I cinque aggregati creano nell’uomo il senso del io; cioè un essere permanente ed indipendente da tutto il resto; mentre nella realtà i cinque fattori che compongono l’uomo sono in continuo mutamento e strettamente connessi con il resto dell’esistenza.
La non conoscenza della intima natura dei cinque aggregati crea sofferenza, desiderio, frustrazione ed attaccamento.
La sofferenza è nasce dalla consapevolezza che non possiamo fare quello che vogliamo; ad un certo punto la nostra volontà viene ostacolata dalla vita stessa: vecchiaia, malattia, separazione ecc.
La personalità si forma quindi come prodotto dell’azione dei 5 aggregati sulla realtà: contatto - attaccamento – sofferenza.
Gli organi di senso captano la realtà e creano diverse coscienze collegate all’elaborazione dei dati da parte dei sensi; la strutturazione delle coscienze è diversa ma il pensiero è unificato; è sempre lo stesso e viene influenzato da tutti questi processi cognitivi.
Coscienza quindi come risultato tra il contatto dell’organo di senso e l’oggetto percepito - coscienza è l’esperienza di questo incontro: piacevole - spiacevole – neutro.
Tutte le cose composte sono condizionate e soggette al mutamento continuo. Noi ci attacchiamo a queste e queste inevitabilmente cambiano, si trasformano e come conseguenza soffriamo.
La sofferenza quindi non nasce tanto dall’elemento della realtà che cambia ma dal nostro attaccamento all’idea che abbiamo di questo elemento.
SECONDA NOBILE VERITA’: l’origine del dolore – il desiderio
La brama di possedere o avere conduce a delle soddisfazioni temporanee qua e là ma poi porta con sè sempre il dolore ( perchè ogni cosa finisce ).
Brama per: godimento dei sensi; per l’esistenza; e per la non esistenza.
Il Buddha dice “ la sofferenza nasce per la bramosia del desiderio dei sensi; la bramosia per la continuità dell’ esistenza e la bramosia per l’annientamento”.
L’origine del desiderio è l’ignoranza dell’inpermanenza, del non sè e della legge di causa effetto. A causa di questa ignoranza compiamo delle azioni con il corpo la parola e la mente che generano le cause di ulteriore sofferenza.
Il meccanismo del dolore è spiegato bene nella catena causale: Tutto inizia con il divenire che è condizionato dall’attaccamento, che a sua volta è generato dal desiderio dei sensi ( sensazione - contatto ). I sensi sono influenzati dalla coscienza che ha creato dei concetti di forma e nome; queste formazioni mentali sono condizionate dalla nostra storia personale, il nostro passato e la nostra ignoranza.
TERZA NOBILE VERITA’: L’estinzione del dolore - l’abbandono del desiderio
Quando non desideriamo più tutte queste cose fonte di sofferenza; le rifiutamo perchè comprendiamo il trucchetto della mente e la loro fine; allora troviamo la vera libertà.
QUARTA NOBILE VERITA’: Il sentiero per la liberazione
Il nobile ottuplice sentiero: Retta parola, retto sforzo, retta presenza mentale, retta visione, retta intenzione, retto modo di vivere, retta concentrazione, retta azione. Praticando costantemente questo sentiero si arriva alla liberazione . Di base è la pratica della moralità.
Dragonero
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