COSCIENZA NEL BUDDISMO
L’attività prodotta dalla sensi produce la coscienza; la macchina dei sensi dell’organismo corporeo genera quella che noi definiamo coscienza.
I sensi ci mettono in contatto con il mondo esterno per conoscerlo e da questa conoscenza (parziale e limitata) nasce la coscienza sensoriale.
Dalla sensazione e dalla percezione della realtà nasce la coscienza.
Per il Buddha il mondo non è altro che un insieme di odori,forme,sapori ecc.. e poi ci sono le percezioni interne come le idee e le opinioni e tutte le attività mentali.
Ma sottolineo sempre che l’attività mentale e la coscienza sono sempre il prodotto di una stimolazione esterna che entra in contatto con i nostri sei sensi (Mente come sesto senso).
E’ la macchina dei sensi che elabora e progetta i pensieri che sperimentiamo; sembra una visione un po’ limitata ma vedremo meglio più avanti come in realtà non lo è, anzi espande il nostro modo di vedere e vivere la vita.
La macchina dei sensi viene chiamata: Nama Rupa (vitalità – forma - corpo).
Quindi i sensi e gli oggetti percepiti sono in grado di generare la coscienza mentale; questo è il punto fondamentale nella intuizione del Buddha.
Rupa (corpo) supporta la vitalità (Nama); questa vitalità è poi il corpo mentale (Namakaya).
La vitalità rende il corpo fisico dell’uomo vivo e presente: l’organico morto diventa vivo e cosciente, grazie all’energia mentale.
E’ chiaro quindi che il corpo supporta la mente e la mente supporta il corpo, ma poi vedremo che l’energia mentale ha un ruolo più importante.
Da questo processo nasce poi il contatto con la realtà tramite i sensi che suscitano la coscienza sensoriale (supportata e alimentata dalla coscienza mentale).
Dragonero
Nessun commento:
Posta un commento