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Chi colma ciò che possiede meglio farebbe a desistere, chi batte a fino ciò ch’è puntuto non lo mantiene a lungo intatto.
Un palazzo colmo d’oro e di gemme non si può conservare, chi si fa arrogante perchè ricco e nobile procura da sè la sua rovina.
Ad opera compiuta ritrarsi è la via del cielo.
Ogni cosa quando raggiunge il culmine decade; questa è la via della natura, il saggio lo sa e quindi cerca sempre di non portare mai la sua attività oltre il limite naturale.
Evita il danno che nasce da ogni estremizzazione; smette un po’ prima la sua attività adattandosi così ai ritmi cosmici.
Per poter mantenere i frutti del proprio operato il saggio Taoista adotta la via della natura:
la via di mezzo; applica il principio della polarità sempre e ovunque (l’equilibrio tra li yin e lo yang).
L’esempio più concreto di questo principio lo troviamo nel ritmo delle quattro stagioni:
ognuna di esse dopo che ha compiuto la sua opera cede il passo a l’altra naturalmente e senza contendere.
Lao Tze ci ricorda qui uno dei principi fondamentali della legge della polarità; quando la forza positiva Yang è al culmine genera la forza negativa Yin; è una legge naturale molto semplice: quando il sole è allo zenit declina; quando la luna è piena cala.
Il consiglio qui è quello di seguire la natura; quindi quando arriviamo al culmine della nostra attività è il momento di ritirarci; solo così conserviamo qualche cosa e seguiamo i ritmi naturali della vita.
Molti saggi Taoisti seguirono il consiglio del maestro; infatti si ritirarono nel pieno della loro fortuna e finirono i loro giorni nell’oscurità.
In questo paragrafo leggiamo anche un invito ad abbandonare le attività mondane (attaccamenti) quando abbiamo raggiunto un buon livello di soddisfazione materiale, per ritirarsi nella profondità del Tao con una vita semplice e ricca di ricerca interiore.
SINTESI:
Rimani sempre nel tuo centro!
Quando hai agito efficacemente lascia che l’azione si sviluppi naturalmente.
Dragonero
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