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MAESTRO XIAOCHA Burned

MAESTRO XIAOCHA

(Mi scuso per la pessima qualità delle foto)

(Mi scuso per la pessima qualità delle foto)



MAESTRO XIAOCHA

Il Maestro Xiaocha l’ho conosciuto nel 2005 grazie al mio maestro di agopuntura Wen.

Era un periodo intenso della mia vita, mi stavo allenando con molti Maestri, stavo lavorando molto, praticavo il kung fu già da sempre (dall’età di 14 anni) e quello era un periodo dove io volevo approfondire di più gli stili dei cinesi; allora ho chiesto al mio maestro di Medicina Tradizionale Cinese Wen, se conosceva qualche Maestro a Milano, lui mi disse che erano tutti ciarlatani e che non valevano nulla poi sottolineò che la mia formazione dal Maestro vietnamita (più di 25 anni di pratica) e la formazione con tutti gli altri Maestri cinesi che avevo incontrato, sugli stili interni ed esterni, sul qigong, sull’alchimia interna, sulle armi bianche, sulla lotta a terra; per lui tutto questo era più che sufficiente.

Io testardo, scorpione, ribelle, perennemente insoddisfatto e alla ricerca gli dissi: “Dai Wen prova a mettere fuori dalla tua erboristeria un cartello con la scritta cinese che dice cercasi Maestro di kung fu?”; allora Wen in 2 secondi scrisse questo cartello: “Io, Wen cerco un vero Maestro di kung fu(cinese)”.
La cosa era fatta e anche molto bene perché Wen è il medico più importante in chinatown a Milano, quindi nel momento in cui lui scrisse: “Io cerco Maestro di kung fu” in qualche modo si sarebbe smossa tutta la comunità per trovare al Dott. Wen un vero Maestro.

Passano dei mesi e si presentano nel retrobottega dell’erboristeria di Wen (dove lui vendeva le erbe e i rimedi e curava i suoi pazienti) centinaia di ciarlatani, io venivo chiamato sempre da Wen a provare l’abilità di questi finti Maestri ma erano tutti veramente scarsi, rigidi, duri, senza stile, senza Qi, senza respirazione; insomma una vera frana.

Poi un giorno si presenta da Wen il Maestro Xiaocha, umile, mite, silenzioso, con lo sguardo basso e allora io ormai scoraggiato dissi: “Dai proviamo?!”; lui prima di iniziare la sequenza di kung fu (Tao lu) mi disse: “Io conosco solo lo stile della mia famiglia, la mantide religiosa del nord”. Un po’ spazientito risposi, “Ok, vediamo?!”; il Maestro Xiaocha iniziò la sua sequenza con gli occhi chiusi (cosa che non avevo mai visto), veloce come un fulmine, morbido, tecnico, con il respiro appena percettibile, una grandissima forza e una eleganza maestosa.
Stupito lo guardo e gli dico: “Maestro, io voglio studiare con lei!”, allora ci mettiamo d’accordo e da quel momento per più o meno 4 anni, quasi tutti i giorni, sotto casa mia (come vedete dalle foto) ci siamo allenati nello stile della mantide religiosa in tecniche di respirazione, bastone lungo e corto della sua famiglia e specialmente Sanda (combattimento - combattimento libero).
Dal Maestro Xiaocha ho imparato essenzialmente 2 sequenze (Tao lu) della mantide religiosa del nord, il bastone lungo della sua famiglia, moltissime leve articolari e specialmente combattimento da strada.

Gli aneddoti e i ricordi sono moltissimi, qui per spazio e tempo non posso veramente raccontare tutto però posso dirvi di questo Maestro che era sempre radioso, felice, tranquillo, presente, gentile ed amorevole.
Prima di ogni allenamento mi chiedeva solamente 3 cose: “Ti prego non parliamo mai durante l'allenamento, segui tutto con attenzione e quando combattiamo entra forte come se io fossi il tuo peggior nemico”.
Un giorno durante un allenamento alcuni ragazzini (teppistelli) iniziarono a prenderci in giro con parolacce, urletti, sassi, ed io dopo 30 minuti di resistenza passiva mi dirigo verso loro per farli smettere. In quel momento il Maestro Xiaocha mi ferma e mi dice: “Ti prego non essere come loro!” e poi continua “Noi combattiamo e impariamo la lotta in tutte le sue forme ma in realtà stiamo imparando l’amore e la pace, quindi ti prego lascia stare e ritorna ad allenarti”.

Il Maestro Xiaocha penso che sia ancora qui a Milano, io non l’ho più contattato ma ogni tanto mi arriva un messaggino sul cellulare dove lui scrive “Ti penso con affetto e se vuoi allenarti, chiamami; mio unico allievo occidentale”.


NB: Il Maestro non ha mai voluto essere pagato lui faceva il cuoco, era veramente povero, prendeva la metropolitana per venire da me, qualche volta saltava il pranzo perchè non c'era il tempo per fare tutto.
Io continuavo a chiedere come potevo pagare le sue lezioni e lui mi diede 3 risposte diverse:
1. "Lo faccio per Wen che è il tuo Maestro"
2. "L'arte non ha prezzo e quindi non si paga"
3. "In realtà mi fa piacere insegnare a te che sei una persona corretta".


Grazie a tutti voi per la condivisione.
Mi manca tanto.

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