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LAVANDA OFFICINALE Burned

LAVANDA OFFICINALE

(Fonte: flickr.com - autore photoAtlas - opera Lavanda - con licenza Creative Commons)

LAVANDA OFFICINALE (detta anche lavanda comune/vera)

Deriva dal nome botanico lavanda angustifolia, detta anche lavanda officinalis o lavanda vera. Oltre a questo tipo di pianta, che è la varietà più pregiata per la sua profumazione, esistono altre specie:
la lavanda spiga o spica(lavandula latifoglia o lavandula spica) detta anche “spigo” o “spigonardo”, che ha foglie più larghe e ruvide e fiori di colore grigio-blu; il lavandino (lavandula hybrida) che è l’incrocio tra la lavanda vera e quella spiga, la lavanda steca (lavandula stoechas) di cui si sconsiglia l’utilizzo in aromaterapia per i possibili effetti tossici.

Storia

Attraverso i secoli e attraverso diversi paesi, vi renderete conto ben presto di quanto la lavanda sia da sempre stata impiegata nei modi più svariati.

Lo “Chanel n. 5 dell’antichità”

Già gli antichi Egizi sapevano apprezzare il profumo del nardo, quello che oggigiorno chiamiamo lavanda, come abbiamo potuto dedurre dal ritrovamento nel 1922 di alcuni recipienti, estratti e riportati alla luce dalla tomba di Tutankamon, che contenevano tra l’altro anche dell’essenza di nardo.
Anche nelle bende e nelle lenzuola che avvolgevano le mummie sono state riscontrate tracce di questa sostanza. I profumi delle donne egizie contenevano tra gli altri ingredienti profumati anche la lavanda. I geroglifici del tempio di Idfu riportano notizia dell’esistenza di diversi profumi e della loro esatta composizione.
Ne vengono decantati gli effetti, sia a livello terapeutico, sia per l’espansione della consapevolezza.
Probabilmente il più famoso di questi profumi era il Kyphi, che viene definito tra l’altro come una specie di “Chanel n. 5 dell’antichità”.
Esso doveva essere composto complessivamente da sedici ingredienti, tra cui la lavanda.
Il filosofo greco Plutarco poteva ancora, secoli dopo, riferire come il profumo Kyphi lasciasse un aroma che induceva «una sensazione di benessere e di rilassamento».
Un re dell’antica Siria, durante il suo regno nel II secolo avanti Cristo, fece sfilare in processione per le strade delle giovani, che spruzzavano gli spettatori con profumi composti da zafferano, cannella, incenso ed essenza di lavanda.
Al tempo di Giulio Cesare ci si incontrava abitualmente alle terme e, poiché i Romani apprezzavano in modo particolare l’aroma corroborante dei fiori azzurri di lavanda, l’aggiungevano volentieri alle acque termali.
Gli Israeliti speziavano le loro vivande con lavanda, poiché le attribuivano il potere di favorire la digestione.
Anche la lavanda steca è conosciuta fin dai tempi antichi. I suoi fiori tuttavia non vennero utilizzati soltanto per creare profumi. Coloro che guarivano con le erbe, medici e speziali, sapevano usare le virtù terapeutiche delle piante in medicina, e naturalmente conoscevano anche il potere curativo della lavanda.
Pedanios Dioskurides, famoso medico greco, scrisse nel I secolo d.C. la sua farmacologia Materia medica che, insieme ad altre opere, costituì fino al XIX secolo il fondamento scientifico della medicina, dove si tramanda anche l’uso dei fiori di lavanda.

«Contro la debolezza prendi 3 bezzi di essenza di lavanda e un quartino di grappa».
I monaci sapevano, grazie alle proprietà della lavanda, «ristorare i nervi, ritemprare la mente», alleviare «spossatezza e vertigini» e «eliminare flatulenza e gas intestinali».

«Chi è di gracile costituzione/deve sempre annusare il profumo della lavanda».

Gli autori di numerosi erbari della prima era moderna si attennero prevalentemente alle indicazioni che aveva dato Dioskurides rispetto alle varie piante officinali.
Va da sé che anch’essi riportarono dettagliatamente le virtù curative delle diverse specie di lavanda.

«Dopo aver bollito della lavanda nell’aceto/tenere il liquido sul dente infiammato / calma il dolore».

Paracelso, il famoso medico e scienziato del XVI secolo, noto come uno dei padri della medicina moderna, per guarire le malattie si affidava principalmente al potere risanatore della natura, che egli denominava il “medico interno”. Apprezzava tra l’altro i fiori di lavanda, ritenendoli un valido rimedio contro i disturbi nervosi.

«La lavanda è anche un rimedio ottimo per la sbornia / quando la mattina vi dà un cerchio alla testa/da spalmare sulla pelle/inalare/e strofinare sulle tempie».

Da un vecchio calendario:

«La lavanda selvatica è calda e secca e il suo calore risana. Bevendo spesso la lavanda bollita nel vino oppure, se non si ha del vino, in acqua dolcificata col miele, si alleviano i dolori al fegato, ai bronchi e ai polmoni, purificando così anche la mente e l’intelletto».

Alcuni scienziati utilizzarono tuttavia le nuove possibilità tecniche della ricerca in laboratorio per analizzare le proprietà delle piante officinali tradizionali, tra le quali naturalmente anche la lavanda. Così, ad esempio, studi scientifici svolti tra il 1880 e il 1890 dimostrarono che gli agenti patogeni delle disfunzioni ghiandolari e della febbre gialla reagivano sensibilmente all’essenza di lavanda e che questa, così come altri oli essenziali, svolgeva un’azione antisettica.
Anche Sebastian Kneipp, lo “scopritore” delle cure termali, confidò nelle proprietà curative della lavanda e consigliò di assumere due volte al giorno cinque gocce di lavanda su una zolletta di zucchero per inappetenza, flatulenza e «congestione al capo».
Negli anni Venti del Novecento il chimico francese René Maurice Gattefossé, noto come il padre dell’aromaterapia, studiò gli effetti terapeutici degli oli essenziali. Costui aveva nutrito da sempre una predilezione per la lavanda e sperimentò il potere terapeutico di questa pianta perfino su se stesso: un giorno, durante un esperimento, si ustionò una mano che immerse, senza pensarci troppo su, in un recipiente con essenza di lavanda. Stupefatto poté constatare che non solo il dolore era subito regredito, ma anche la ferita era guarita in breve tempo senza complicazioni. Questo evento viene riconosciuto comunemente come l’ora della nascita dell’aromaterapia moderna, poiché in quel contesto Gattefossé scoprì le virtù terapeutiche degli oli essenziali.

Costituenti principali Della Lavanda:

Olio volatile contenente:linalolo( 25-38%),acetato di linalile(25-45%),limonene(0,1-0,5%), canfora,geraniolo,cariofillene,pinene,flavonoidi, triterpeni, curarine

Azione costituenti principali

La sostanza più importante per i suoi effetti terapeutici contenuta nella lavanda è il linalilacetato, uno dei principali responsabili del caratteristico profumo della lavanda.
Si suppone che il linalilacetato, unitamente ad altre sostanze, stimoli la produzione di serotonina nel cervello. La serotonina è un ormone che agisce, come un messaggero dell'organismo, in maniera positiva sull'umore e sullo stato generale di salute.
Sembra che lo stress e la sovrabbondanza di stimoli abbassino il tasso di serotonina nell'organismo.
Una carenza di serotonina può provocare disturbi di origine nervosa: dai mal di testa ai problemi digestivi, dai disturbi cardiocircolatori fino ai disturbi del sonno e dell'alimentazione. Ed ecco come può aiutare il linalilacetato: calma, alza il tono dell'umore, rilassa, scioglie le paure.
Nell'essenza di lavanda è contenuta un'altra sostanza in percentuali altrettanto notevoli: il linalolo, dalla straordinaria efficacia antimicrobica, combatte cioè contro batteri virus e funghi. Il linalolo è responsabile del fatto che l'essenza di lavanda abbia un'azione antinfiammatoria, rigenerante e antisettica.

Attività principali ed impiego terapeutico Della Lavanda:

- Sedativa sul sistema nervoso (L'essenza di lavanda è calmante ed equilibrante.
È efficace in caso di insonnia, isterismo, nervosismo, palpitazioni, tachicardie e per tutti i disturbi d'origine nervosa).
Ottimo calmante 9
Anti-depressiva 9
Agisce come riequilibrante dell’umore.
Ansia 9
Bere una tazza al giorno di infuso.
Da evitare l’uso prolungato.
Emicrania/svenimenti/vertigini 9
Frizionare le tempie con una goccia di olio essenziale e , in caso di mancamenti, annusare l’olio stesso.
Anti-spasmotica 9
In caso di:cefalee muscolo-tensive
spasmi digestivi
Asma e tosse (L'olio essenziale di lavanda è un ottimo antispasmodico ed esplica una potente azione calmante in caso di attacchi d’asma)
Dolori muscolari
Mestruazioni dolorose
Insonnia 8

NB:Gli alcoli monoterpenici presenti possono (anche solo attraverso lo stimolo olfattivo) stimolare il sistema limbico cerebrale incrementando la produzione di endorfine con proprietà tranquillanti (Ha azione vagotonica)

- Affezioni cutanee(è adatta a tutte le pelli, da quelle giovanili, grasse, impure o acneiche, a vquelle secche, mature o con particolari problemi).

E’ il miglior rimedio per:

Piccole Ustioni/ulcerazioni/scottature e bruciature solari 9
Cicatrizzante 9
Grazie al suo potere citofilattico: promuove la formazione di nuove cellule dell'epidermide favorendo la cicatrizzazione.
Punture d’insetti 8
Normalmente, gli oli essenziali non vanno mai usati puri, invece quello di lavanda può costituire una eccezione: in caso di punture di insetti o di ustioni, tamponare delicatamente la pelle con una goccia o due di olio essenziale di lavanda.
Eczemi 8
Aggiungere poche gocce di olio essenziale ad una crema emolliente ed applicare sulle zone interessate.
Morsi di serpenti e ragni 8
È un potente antiveleno ed agisce in particolare contro quello di vipera.
Per neutralizzare il veleno, basta strofinare alcune gocce d'essenza laddove si sia stati morsicati.
Micosi/ Canditosi 7
Acne 5
Ferite 3

- Apparato ORL con azione: (bronchiti, mal di gola, rossori, bruciori del cavo orale…)

Anti-infiammatoria 7
Anti-settica (batteri-virus-funghi) 6
Massaggiare le parti interessate (il petto, torace) con alcune gocce di olio essenziale diluite con olio di mandorle od olio di lavanda.

- Stimolatrice delle difese immunitarie 5

Nelle stanze di malati, vaporizzare con l’olio essenziale di lavanda diluito in acqua. Ricordare anche la sua azione anti-depressiva, utilissima in queste situazioni.

- Apparato urogenitale con azione:

Antisettica 5 (in caso di Infiammazioni vaginali e infezioni genito-urinarie)

Inoltre:

E’ utile in caso di:
Pidocchi 3
Versare poche gocce di olio puro su di un pettine e passarlo tra i capelli.
Reumatismi (in caso di irritabilità per i dolori reumatici ed artritici) 2
Massaggiare le parti interessate con olio essenziale diluito ad olio di mandorla od altro.
Dolori nevralgici 2
Lieve insufficienza epatica 2
Lieve azione colagoga e coleretica 2 (in forma di tisana, fluidifica la bile ed aiuta il fegato)
Nausea 2

Alcune modalita’ d’impiego della Lavanda:

• Nell’eritema solare diluire 10 ml di olio di lavanda in 100 ml di olio di mandorle dolci, applicare la sera lontano dall’esposizione solare.
• Herpes simplex labiale: applicare l’olio essenziale puro 2/3 volte al giorno
• Per evitare la formazione di cheloide e cicatrizzare rapidamente qualsiasi ferita, applicare una soluzione di 50 ml di olio essenziale in 100 ml di oli mandorle dolci ed applicare 3-4 volte al giorno per 40/50 giorni .
• In caso di asma, debilitazione ed emicrania,associare: O.e.Lavanda., Rosmarino, Salvia e Timo in parti uguali e usare 2/3 gocce dopo i pasti, diluiti in poco zucchero o miele.
• La Lavanda è un ottimo antitarme.

Attenzione a dosi superiori a 40-50 gocce è stupefacente con possibili manifestazioni si sovreccitazione motoria.

IMPORTANTI EFFETTI TERAPEUTICI DELLE ALTRE SPECIE

La lavanda spica e, in minor misura il lavandino, per la presenza di canfora e di 1,8 di cineolo ( 30-40% nella lavanda spiga) presentano più spiccate proprietà antireumatiche ( per il trattamento locale dei dolori reumatici e muscolari) e mucolitiche, espettoranti ( per il trattamento della affezioni delle prime vie respiratorie con vaporizzazioni). Non hanno proprietà calmanti come la lavanda vera a causa del contenuto canforato.

ATTENZIONE: gli effetti calmanti e rilassanti della lavanda vera si manifestano usandone piccole quantità.

Dragonero


Le informazioni qui riportate hanno un fine divulgativo e non intendono sostituirsi ad eventuali diagnosi o terapie di competenza medica. Se il lettore procede con l’autoterapia, autosomministrandosi uno o più rimedi nel blog qui descritti, l’autore declina ogni responsabilità di tale atto, perché prima della somministrazione di tali rimedi (anche se naturali) ci vuole sempre il parere di un medico o di un esperto qualificato del settore.

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