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AMARO SVEDESE Burned

AMARO SVEDESE

(Fonte: flickr.com - autore Bernt Rostad - opera Nynäshamns Svensk APA Specialbrygd #8 - con licenza Creative Commons)

AMARO SVEDESE

La seguente ricetta fu trovata tra gli appunti del Dr. Samst, celebre medico svedese e rettore della facoltà di medicina, deceduto all'età di 104 anni in seguito ad un incidente mentre cavalcava. Anche i suoi genitori ed i suoi nonni avevano raggiunto un'età patriarcale.

COMPOSIZIONE DELL’AMARO SVEDESE
(secondo la ricetta originale di M. Treben):

Aloe (Aloe vera) o polvere di Assenzio (Arthemisia absenthium) : 10 g
L’ Aloe possiede moltissime proprietà benefiche : è antinfiammatoria, rafforza le difese immunitarie, rigenera i tessuti, è idratante, disintossica; è un antibiotico naturale; possiede un’azione antipiretica, antidolorifica e antinvecchiamento; è nutriente.

Mirra (Commiphora myrrha) : 5 g
Per uso esterno viene utilizzata per rassodare le gengive e far regredire le piccole ulcerazioni della bocca, della gola e della pelle.
Per uso interno stimola l'appetito e la secrezione degli enzimi gastrici ed è un buon carminativo.

Zafferano (Crocus sativus) (di buona qualità): 0,2 g
Particolarmente ben documentati risultano essere gli effetti protettivi contro i danni indotti dai radicali liberi come pure le attività esercitate dallo zafferano a livello del Sistema nervoso centrale, in particolare gli effetti sul tono dell'umore negli stati depressivi.

Foglie di Cassia ( Cassia angustifolia) : 10 g
Comunemente indicata col nome di senna, possiede proprietà lassative.

Canfora (solo naturale, ovvero quella cinese) (Cinnamomum Camphora) : 10 g
L'Olio Essenziale di Canfora si mescola bene con tutti gli oli erbacei e speziati come la Menta, l'Eucalipto, il Rosmarino, la Maggiorana, l'Incenso e la Mirra.
Ha proprietà come antisettico, diuretico, raffreddante, ipertensivo, lassativo, rubefacente, stimolante, sedativo, sudorifero, vasocostrittore, antispastico.
La Canfora Bianca, che non contiene safrolo, è relativamente atossica, non irritante e priva di effetti sensibilizzanti.
Da evitare comunque l'uso nei bambini.
La Canfora Bruna e quella Gialla, che contengono safrolo, sono tossiche e perciò non devono essere usate per scopi terapeutici.

Radice di Rabarbaro (Rheum palmatum) : 10 g
Pianta medicinale utilizzata principalmente in uso interno in caso di stipsi o in uso esterno in caso di afte.

Radice di Curcuma ( Curcuma longa) : 10 g
La curcuma contiene curcumina, una sostanza dotata di un forte potere antiossidante, antinfiammatorio e antitumorale.
Le proprietà della curcuma la rendono perfetta per combattere i radicali liberi. prodotto di spicco sul piano della modulazione naturale del sistema immunitario.

Manna ( Fraxinus ornus) : 10 g
La manna è un ottimo purgante e lassativo, che non irrita le vie digestive; è indicata come dolcificante per i diabetici, poiché non modifica il livello glicemico; è consigliata nelle tossi, nelle bronchiti e nelle faringiti.

Teriaca Veneziana
(Electuarium aromaticum cum oppio) : 10 g
Con elettuario si indica un antico preparato farmaceutico composto da una densa miscela di principi attivi, polveri, parti ed estratti vegetali impastati con dolcificanti come miele o sciroppi per mascherarne il sapore sgradevole.
Il composto molle veniva assunto sotto forma di decotto, di infuso o di bolo (pillole prive di componenti minerali).
La teriaca (o electuarium theriacale) è stato un celeberrimo elettuario, diffuso nelle farmacopee di tutta Europa. Composto da moltissimi ingredienti, veniva usato come antidoto contro il morso dei serpenti e come rimedio per svariate malattie.

Radice di Carlina ( Carlina acaulis) : 5 g
La radice di Carlina ha discrete proprietà sudorifere che la rendono utile nei casi di influenza.
Inoltre lrisulta utile nei casi di insufficienza epatica e di inappetenza.
Nella medicina popolare viene utilizzata la radice che ha proprietà diaforetiche, diuretiche, amaricanti, digestive, carminative, purganti, cicatrizzanti e febbrifughe.

Radice di Angelica (Angelica archangelica): 10 g
Ha proprietà amaro-aromatico utile nelle dispepsie dovute in particolare a diminuzione della secrezione di succo gastrico. È un tonico in grado di stimolare l'appetito e facilitare i processi digestivi.
Attività principali: antispasmodica; carminativa, antidispeptica; tonica. Impiego terapeutico: dispepsia, anoressia; turbe psicosomatiche; dismenorrea.

CHE COS’E’ LA TERIACA ?
Il nome deriva dal greco “therion”, usato per indicare la vipera o gli animali velenosi in genere. Questo rimedio, prescritto dai medici per diciotto secoli, sembrava essere dotato di virtù magiche e capace di risolvere ogni tipo di male. In origine il suo uso era quello di combattere i veleni iniettati tramite il morso di animali velenosi. La sua invenzione si fa risalire al re Mitridate, il quale ne faceva uso quotidiano per combattere la paura ossessiva di essere avvelenato. Si tramanda che la fu il medico di Nerone a perfezionare la ricetta, aggiungendo la carne di vipera, in quanto era certo che il suo uso avrebbe aumentato le virtù dell’antidoto.
La ricetta della Teriaca fu poi ulteriormente perfezionata. Galeno esaltò l’azione portentosa della teriaca e sostenne che era sufficiente assumerne ogni giorno una certa quantità per essere protetti dai più potenti veleni.
All’inizio del XIV secolo iniziarono i viaggi verso l’estremo Oriente, perciò nuove spezie furono introdotte in Europa.Con l’introduzione di nuove droghe, la preparazione della teriaca subì notevoli variazioni, per cui si passò dai 62 componenti citati da Galeno, fino ai 74 utilizzati dalla farmacopea spagnola.
Nel XVI secolo la teriaca veniva preparata in notevole quantità a Bologna, Napoli, Venezia e Roma.

La migliore di tutte era quella che si preparava a Venezia, poiché gli speziali veneziani potevano utilizzare più facilmente le droghe provenienti dall’Oriente, e queste spezie conferivano al prodotto una qualità superiore.
La preparazione della teriaca era un vero e proprio rito studiato nei minimi particolari e a Venezia veniva fatta alla presenza della popolazione, esponendo al pubblico per tre giorni le varie sostanze, affinchè si rendesse conto della genuinità e della bontà delle medesime. Tutto ciò avveniva nel mese di maggio, sia perché alcuni componenti raggiungevano in quel periodo il perfetto stato di impiego, sia perché gli influssi astrali di quel mese potevano dare facoltà speciali al rimedio.

L’elemento più curioso della preparazione è la carne di vipera dei Colli Euganei, femmina, non gravida, catturata qualche settimana dopo il letargo invernale; veniva privata di testa, coda e visceri, bollita in acqua di fonte salata ed aromatizzata con aneto, triturata, impastata con pane secco, lavorata in forme tondeggianti della dimensione di una noce e posta ad essiccare all’ombra.

Altro componente fondamentale era l’oppio, che doveva provenire rigorosamente da Tebe, perché di qualità superiore rispetto a quello turco.

Altri ingredienti erano l’asfalto, il benzoino, la mira, la cannella, il croco, il solfato di ferro, la radice di genziana, il mastice, la gomma arabica, il fungo del larice, l’incenso, la scilla, il castoro, il rabarbaro, la calcite, la trementina, il carpo balsamo, il malabatro, la terra di Lemno, l’opobalsamo, la valeriana…

La preparazione per raggiungere il massimo dell’efficacia doveva “maturare” per almeno sei anni, ed era considerata valida fino al trentaseiesimo anno.

La teriaca era il rimedio sovrano per un’infinità di malattie, che spaziavano dalle coliche addominali alle febbri maligne, dall’emicrania all’insonnia, dall’angina ai morsi delle vipere e dei cani, dall’ipoacusia alla tosse. Veniva utilizzata per frenare la pazzia e per risvegliare gli appetiti sessuali, per ridare vigore ad un corpo indebolito, nonché per preservare dalla lebbra e dalla peste.
Le modalità di somministrazione ed il dosaggio variavano a seconda della malattia, dell’età e del grado di debilitazione del paziente. Si assumeva stemperata nel vino, nel miele, nell’acqua o avvolta in foglia d’oro, in quantità variabile da una dramma (1,25 g circa) a mezza dramma. Ma perché la teriaca fosse efficace doveva essere assolutamente assunta solo dopo aver purgato il corpo, altrimenti il rimedio sarebbe stato peggiore del male.
Per i trattamenti con la Teriaca il periodo più favorevole era l’inverno, seguito da autunno e primavera. Da evitare, a meno di una situazione particolarmente grave, l’estate.
Con il trascorrere dei secoli l’interesse per questo polifarmaco a poco a poco venne meno, ma fino al 1850 lo si preparava ancora a Venezia; a Napoli venne prodotto fino al 1906.

CONSIGLI SULLA PREPARAZIONE dell’ AMARO SVEDESE

Le erbe svedesi vanno messe a macerare in 1 litro e mezzo di acquavite di grano o di frutta a 40° (Grappa) in una bottiglia dal collo largo, lasciandola per 15 giorni al sole o in vicinanza di una fonte di calore.
Scuoterla ogni giorno, prima di filtrarla per il travaso in una bottiglia più piccola ed ancora, ogni volta prima di servirsi del suo contenuto.
Il resto, cioè quello che non è stato travasato nella bottiglia più piccola, può essere conservato 1 mese e mezzo e oltre.
Il liquido va travasato in bottiglie piccole che poi, chiuse ermeticamente, vanno conservate in frigorifero.
Questo ELISIR può essere conservato per molti anni.
Più riposa, più aumenta il suo effetto.

Che cos’è l’acquavite di grano?
Acquavite distillata dai fondi che rimangono dopo che il succo di uva è fermentato in vino. Prodotto tipico tedesco.

Che cos’è il distillato di frutta?
Il distillato di frutta o acquavite si ottiene da un fermentato di frutta monospecie (pere, mele, cotogne, sorbo, ribes rosso e/o nero, lampone, sambuco, ciliegie, marasche, susine, corniole).
La percentuale 40% indica la presenza alcoolica minima espressa in volumi.

CONSIGLI SULL’ UTILIZZO

Tutti i quantitativi indicati vanno ingeriti in acqua o tisana, secondo l'indicazione dell'antico manoscritto.

Posologia :
Per la prevenzione, un cucchiaino da dessert diluito mattina e sera.
Per disturbi di qualsiasi genere si possono prendere tre cucchiaini da dessert diluiti.
Per le patologie croniche : se ne prendono da due a tre cucchiai al giorno così ripartiti: 1 cucchiaino al mattino prima di colazione, un cucchiaino e ½ prima dei pasti e ½ cucchiaino dopo i pasti.

Cataplasmi di Erbe Svedesi
A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo di cotone imbevuto di gocce e lo si applica sulla zona da trattare unta in precedenza con strutto di maiale o crema alla Calendula.
Quindi si copre tutto con un pezzo di plastica per evitare che macchi la biancheria, infine si fascia il tutto con un panno o una benda.
A seconda del tipo di malattia il cataplasma deve rimanere in sito dalle 2 alle 4 ore, se ben sopportato si può tenere tutta la notte.
In nessun caso ci si deve dimenticare di ungere la pelle.

Indicazioni generiche dell’Amaro dallo scritto di Maria Treben :
1. Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria ed il cervello.
2. Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi una pezzuola bagnata con esse.
3. Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo guariscono inumidendo le parti spesso e bene.
4. Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.
5. Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite; la guarigione non tarderà.
6. Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.
7. Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.
8. Contro le coliche si prendano tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.
9. Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle Intestinali e giovano contro la stitichezza.
10. Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.
11. Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.
12. Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.
13. Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.
14. Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni dl fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte.
15. Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie. (sotto controllo medico NdS)
16. Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi dl gocce.
17. Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri al bambino delle gocce, a seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.
18. Sono efficaci contro vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che al bambino occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida.
19. Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio dl gocce tre volte ai giorno ed applicando dei cataplasmi dl gocce sul fegato ingrossato.
20. Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia o le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.
21. Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto dei sangue e gioverà contro i bruciori.
22. Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in sè.
23. Prese per bocca allontaneranno anche li dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.
24. Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.
25. Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte; il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.
26. Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.
27. Se qualcuno è affetto dal mal caduco (epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.
28. Guariscono le paralisi, scacciano le vertigini e la nausea.
29. Guariscono anche i bruciori del vaiolo e della erisipela.
30. Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in sè, e il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, il malato migliorerà presto.
31. Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.
32. Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore provenendo ogni cancrena o putrefazione e guariranno anche ferite dl vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza imbevuta, la guarigione avverrà in breve.
33. Fanno scomparire tutte Ie cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte; tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.
34. Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.
35. Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.
36. Le gocce giovano contro tumori e macchie dovuti a urti o colpi.
37. Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.
38. A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengano ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.
39. I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.
40. Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia dl applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute, soprattutto la notte.
41. Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre giorni i calli si staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.
42. Curano anche morsi dl cani arrabbiati e di altri animali, prese per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.
43. In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poiché curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.
44. Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima di coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto dl gocce diluite.
45. Somministrato in quantità di due cucchiai ad un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.
46. Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poiché esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi ed il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie di malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.

In sintesi, queste erbe servono in caso di :
- artrosi cervicale ( dolore, vertigini)
- dolori reumatici
- paralisi
- problemi di memoria
- epilessia
- insonnia
- malinconia, depressione
- vertigini
- svenimento
- debolezza
- febbre
- problemi di circolazione
- anemia
- ematomi
- idropisia (edema; quando del materiale sieroso si spande in modo incontrollato in una cavità del corpo, solitamente quella peritoneale)
- congelamento di mani e piedi
- calli
- mal di denti
- mal di gola
- problemi della vista ( rossore, dolore agli occhi; vista annebbiata; cataratta)
- dolori e ronzii all’orecchio; ipoacusia
- problemi allo stomaco (crampi, cattiva digestione, nausea)
- inappetenza
- dolori alla cistifellea
- coliche
- fegato ingrossato; itterizia
- stitichezza, flatulenza e altri problemi intestinali
- vermi nei bambini e negli adulti; tenia
- tisi polmonare
- problemi ai reni
- emorroidi
- difficoltà nel parto
- dolori uterini
- infiammazioni delle mammelle
- problemi mestruali (amenorrea, ipermenorrea); leucorrea
- ferite, vesciche, croste, fistole, ulcere, sfoghi e problemi vari alla pelle
- ferite dovute a colpi, punture ; ferite d’arma da fuoco; ferite da ustioni
- bruciori del vaiolo e della erisipela
- peste e altre malattie contagiose
- verruche
- cicatrici
- cancro
- morsi di cani rabbiosi
- antidoto contro i veleni

CONTROINDICAZIONI

Uso Esterno
Contenendo alcool, si consiglia di non applicarlo in zone intime o particolarmente irritate della pelle.

Uso Interno
Contenendo alcool, si consiglia di non assumerlo in caso di irritazioni gastro-esofagee e nelle epatopatie.
Non assumere mai le erbe svedesi col latte o prima di una colazione a base di latte.

CHI ERA MARIA TREBEN?

Maria Treben (1907-1991) era una specialista nel campo della cura con le erbe.
Il libro "La salute dalla farmacia del Signore" è stato pubblicato in più di 20 lingue e ha venduto oltre 3 milione di copie.
Ha praticato per molto tempo la Fitoterapia, studiandone le varie applicazioni. Si è esercitata in Austria e in Germania ed ha raggiunto la popolarità in tutto il mondo come autorità nella campo delle cura con le erbe. Per Maria Treben, profondamente cristiana, le erbe e le cure derivanti erano un'espressione di Dio.

Dragonero







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Le informazioni qui riportate hanno un fine divulgativo e non intendono sostituirsi ad eventuali diagnosi o terapie di competenza medica. Se il lettore procede con l’autoterapia, autosomministrandosi uno o più rimedi nel blog qui descritti, l’autore declina ogni responsabilità di tale atto, perché prima della somministrazione di tali rimedi (anche se naturali) ci vuole sempre il parere di un medico o di un esperto qualificato del settore.

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