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Il cielo e la terra non usan carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia.
Il santo non usa carità tiene i cento cognomi per cani di paglia.
Lo spazio tra terra e cielo come somiglia a un mantice!.
Si vuota ma non si esaurisce, si muove ed ancor più ne esce.
Parlar molto e scrutar razionalmente Val meno che mantenersi vuoto.
Quello che il cielo e la terra fanno costantemente è di rimanere fedeli a se stessi, rimangono centrati sulla loro spontaneità; non fanno nulla per gli uomini, almeno direttamente; questo per non alterare la loro naturalezza che comunque è benefica per tutti.
Infatti tutti gli esseri senza sapere come hanno tutto quello che gli serve per vivere e potersi sviluppare.
Il punto è capire la differenza tra la bontà diretta verso il singolo individuo o la bontà d’ordine superiore, universale che è diretta verso l’insieme, verso il tutto e quindi tutte le creature.
Così come il cielo e la terra anche il saggio non sceglie, non distingue, ma attua solo il bene comune.
Così ancora il santo Taoista imita il cielo e la terra e fa la stessa cosa con gli uomini; il suo amore non è caritatevole nel senso che non vuole educare il popolo alle sue maniere; non vuole che questo perda la propria genuinità che è prodotta dalla saggezza dell’universo.
Imitare cielo e terra vuol dire rimanere sempre vuoti ( di un sè particolare e diverso dal resto ) per permettere alle influenze celesti di animare il proprio cuore secondo i principi della legge naturale; per questo proprio come il cielo e la terra può durare in eterno.
Si ritorna sempre all’ uso positivo ed efficace del vuoto; è sempre la consapevolezza che l’immateriale detta le leggi e governa il materiale.
E’ un invito diretto a coltivare sempre di più il silenzio interiore per poter comunicare con il mistero sempre più efficacemente.
Il santo non parla e non agisce per non influenzare il corso naturale delle cose con i suoi limiti personali.
Il non parlare si riferisce alla capacità di mettere da parte la mente con i suoi ragionamenti assurdi per sviluppare invece l’intuito profondo del cuore che sicuramente può percepire meglio la realtà.
SINTESI:
Rimanere fedeli alla propria natura, rimanere sempre nella spontaneità; questa è la via del cielo e della terra.
L’amore superiore non distingue - rimane nell’universale.
Coltivare il vuoto nella meditazione per avere accesso al mistero e alla vita.
Il silenzio e il vuoto portano al cuore, il cuore ci rivela la realtà.
Dragonero
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